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25 anni del Mondiale Superbike: Pierfrancesco Chili

Monday, 26 March 2012 10:49 GMT
25 anni del Mondiale Superbike: Pierfrancesco Chili

Tra i piloti più amati di sempre dal pubblico del Mondiale Superbike c'è sicuramente Pierfrancesco Chili. Il pilota bolognese è stato per 11 anni tra i grandi protagonisti in SBK, diventando, a suon di risultati raccolti e imprese straordinarie, una vera e propria leggenda della categoria. "Frankie", oggi 47enne, ha trovato nella Superbike non soltanto una possibilità per "allungare" la propria carriera ad alti livelli, ma anche e soprattutto il palcoscenico ideale dove metter in mostra grinta, determinazione e quel talento che gli ha consentito di arricchire la sua personale bacheca di successi, non sempre correndo con moto super-ufficiali.


Con 17 vittorie all'attivo, ex-aequo con Max Biaggi, è il pilota italiano più vincente di tutti i tempi nella Superbike. Vanta inoltre 29 giri più veloci in gara, 10 pole position, 61 podi e due piazzamenti nella top-4 di campionato (1998 su Ducati, 2000 con Suzuki Alstare). Il tutto con ben 276 gare disputate in carriera.


Velocissimo sul bagnato, per diversi anni imprendibile e quasi imbattibile nella "sua" Monza (con il meritatissimo "bagno di folla" al termine di ogni evento), Frankie sa di essere stato fino al 2006, l'ultima sua stagione di attività, tra i piloti più amati di sempre del circus SBK. "Penso che il pubblico ha sempre apprezzato il fatto che sono una persona normale", afferma Chili. "Ho sempre corso e vinto anche per loro, non soltanto per me stesso o per la mia squadra. Credo di aver trasmesso emozioni agli appassionati, ma d'altronde il mio pensiero è sempre stato quello di correre per vincere. Qualche volta ho spinto troppo, ma spesso mi è andata bene. Questo è sempre stato il mio stile, volevo vincere e basta. Penso che per questo sono stato così amato dal pubblico!"


Tra Chili e la Superbike è stato amore a prima vista, e Frankie, grazie al proprio talento, è riuscito a entrare ben presto nella lotta per la vittoria. "La Superbike è sempre stato un campionato di successo perché con costi ridotti puoi comunque avere le tue chance di vittoria. Ad un certo punto la GP ha vissuto un periodo di crisi e la SBK un vero e proprio boom. Penso che per diversi anni la Superbike era un passo avanti rispetto al Motomondiale". Non è un caso che proprio Frankie ha scoperto in prima persona una delle ragioni di successo del Mondiale SBK. "Per la stra-grande maggioranza della mia carriera ho corso con moto private. A parte una stagione, in tutti gli altri anni non avevo il supporto diretto della Casa madre. Nonostante ciò ho conquistato tante vittorie e 61 podi. Questo da l'esatta dimensione del valore della Superbike. Qui per far bene basta dare una moto competitiva a un buon pilota. Non ci sono altri fattori esterni. Conta il talento e la professionalità della squadra, nient'altro. Senza dubbio un vantaggio non da poco, perché così molti piloti possono correre per vincere."


Ripercorrendo 11 anni di carriera ad alti livelli nel Mondiale Superbike, per Pierfrancesco Chili è oggettivamente impossibile indicare la vittoria o un momento in particolare da ricordare. "E' davvero difficile. Forse la vittoria a Donington sul bagnato nel 2001 con la Suzuki, anche se è stato un anno problematico per me. Non posso di certo dimenticare le affermazioni da pilota privato Ducati, come la rimonta del 2004 a Misano con la vittoria conquistata proprio all'ultimo giro. Ci sono poi un pò tutte le vittorie a Monza, specialmente quella del 1996 davanti a Slight e Fogarty... insomma, è davvero impossibile stilare una classifica. Ho avuto la fortuna di correre con buone squadre, non mi scorderò mai dei tre anni con Francesco Batta, dell'avventura con PSG-1 o degli inizi con Gattolone. Il momento più difficile è stato forse il 2002, ma nella stagione successiva, con la stessa tipologia di moto, sono stato in grado di conquistare una vittoria (a Laguna Seca, ndr) e sette podi in totale."


Ecco perchè Pierfrancesco Chili, la "Tigre" di Bologna, ancora oggi viene acclamato dal pubblico nel paddock del Mondiale Superbike, ambasciatore e leggenda di questa categoria.